RESIDENCE PERMIT

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Come funziona la richiesta della carta di soggiorno?

Bisogna innanzitutto sottolineare che quando si parla di migranti regolari ci si riferisce a quei migranti che hanno ottenuto lo status di rifugiato, l’asilo politico o sono tutelati dalla protezione umanitaria (benché sia stata abolita questa figura giuridica con il decreto Salvini, coloro che hanno fatto richiesta prima, godono ancora di questo tipo di tutela).

Quando si parla di migranti regolari ci si riferisce a qualsiasi cittadino nato in Italia e non cittadino italiano, che sia in possesso, fisicamente, di un permesso di soggiorno.

I richiedenti asilo e i rifugiati, ad esempio, per un periodo di tempo determinato soffrono della sospensione di questo diritto: coloro che giungono in Italia, attraverso la rotta del Mediterraneo, sui barconi, e vengono poi trasferiti nei diversi centri di accoglienza, dal momento dello sbarco al momento in cui arrivano, non sono in possesso di documenti, non sono regolarizzati, per così dire, anche se sono già presi in carico dallo Stato italiano.

Oltre a questo primo passaggio c’è da sottolineare che anche durante tutta la procedura di asilo, finché non vengono prese le impronte digitali, la loro posizione non è ancora regolarizzata. E pertanto c’è quella sospensione del diritto alla salute così come sancito dalla Costituzione: non possono iscriversi al servizio sanitario nazionale, non posso avere la tessera sanitaria e non possono godere appieno di questo diritto.

In questa prima fase ad uno straniero può essere rilasciato un documento detto STP, straniero temporaneamente presente. È un codice che viene rilasciato al fine di poter avere le prime prestazioni sanitarie, ma non prevede il medico di base. Pertanto c’è un medico che può fare le visite e le ricette per questi pazienti. È previsto che un paziente STP non paghi nulla, è esente. Ma non gode di tutti i diritti. Non ha diritto ad esempio alla protesica, alle protesi in generale, salvo rare eccezioni: in caso di gravi incidenti, dopo un ricovero, al fine di essere dimessi da un ospedale, si viene forniti degli strumenti utili a tal fine. Ma è appunto l’unico caso, ma previsto più per favorire la dimissione dall’ospedale che per un diritto a prescindere.

Lo straniero temporaneamente presente è soggetto soltanto a prestazioni urgenti, come il pronto soccorso, continuative, nel caso di malattie croniche gravi, e essenziali, per la tutela della vita umana.